
ALPHA WOLF
ALPHA WOLF. Sono una delle ultime entrate nel roster metalcore della SharpTone Records, provengono da Melbourne e sono una formazione da cinque con: Lochie Keogh, John Arnold, Scottie Simpson, Mitch Fogart e Sabian Lynch. Nel 2014 è arrivato il primo EP Origin a cui è seguito Dark Soul EP nel 2015 e il primo album in studio Mono nel 2017. Una serie di cambi di lineup hanno portato alla formazione corrente, e gli Alpha Wolf sembrano aver trovato la formula perfetta del proprio sound aggressivo e blindato, di cui l’ultima pubblicazione FAULT EP del 19 aprile 2019 ne è la diretta manifestazione.
Abbiamo discusso a fondo il nuovo EP con Sabian Lynch, chitarrista degli Alpha Wolf, per approfondire la nostra intervista: www.sickandsound.it/interview-alpha-wolf-on-new-label-sharptone-recs-single-sub-zero-upcoming-ep-fault-and-tour.
ALPHA WOLF. FAULT EP.
Overview
In questa nuova release degli Alpha Wolf si sente la presenza del nuovo cantante Lochie Keogh subentrato nel 2018 al posto di Aidan Ellaz, attualmente nei Dealer, il supergruppo australiano aggro metalcore. È lui l’artefice delle distorsioni vocali, unica connotazione del cantato che adotta esclusivamente registri più o meno corrosivi del growl medio e lo fa con una presenza mastodontica. Fault EP è una collezione da sei brani, o cinque brani più un interludio se volete, che propaga distruzione senza filtri e si incentra sugli errori della vita, proprio come suggerisce il titolo. Incendiario fino al midollo, trae la sua brutalità da un lavoro di corde squarciante, associato a una ritmica poderosa e bassi di abissale profondità. Fault EP è un breakdown fest dalla prima all’ultima traccia, un muro del suono che trae la sua inviolabilità dal songwriting più ostile e marcato degli Alpha Wolf.
ALPHA WOLF. FAULT EP.
Track by track review
Fault apre con No Name e una dose massiccia di heaviness, introdotta da uno stridente giro di chitarra e un crescendo che crea i giusti presupposti per l’esplosione a venire. Un groviglio di chitarroni down tuned prendono il sopravvento a seguito del primo breakdown, associandosi a una ritmica prepotente e harsh vocals abrasive nel growl. Un interessante giro di chitarra ipnotico si innesta nell’arrangiamento dal minuto 1,36 e un pulsante basso in evidenza dopo il secondo minuto, giusto per introdurre un’altra esplosione sonora direttamente in faccia all’ascoltatore. Con un primo brano blindato, gli Alpha Wolf stabiliscono le basi dell’assalto sonoro perpetrato per tutto l’EP e No Name ne è il primo episodio.
Spirit Breaker si introduce e procede su un tappeto ritmico molto più sostenuto e accelerato. Se il mosh pit era stato aperto dal brano iniziale, qui viene largamente ampliato. Oltre alla cortina blindata del metalcore che pesta il piede sull’acceleratore, questo pezzo è gloria di breakdown spaccaossa, tanto granitici da aprire voragini sull’arrangiamento. C’è una dose di sintetizzato evanescente nel retro delle fiamme, che attribuisce al brano una valenza supplementare di oscuro e inquietante.
Gli Alpha Wolf non accennano minimamente ad abbassare i toni, anzi continuano ad alzare l’asticella della brutalità manifesta su Russian Roulette, un brano che martella e fa pestare i piedi come se non ci fosse un domani. Le accordature più basse del genere si accodano a un uso smodato di basso battente e un lavoro di pelli tenace che favoriscono il groove dannato dell’intero brano. Interamente a fondo dell’aggressività, il brano ha una serie di nuance oscure specialmente negli istanti più minimalisti e di riffing tedioso. Un ritornello efficace, orecchiabile e in grado di innestarsi con la sua prepotenza nella memoria condisce la tritura.
La traccia che dà il nome all’EP, Fault è un solo interludio di monologo parlato appoggiato sopra a una serie di atmosferici e un lontano arpeggio decadente.
È il momento del primo estratto dal disco, Sub-Zero, è un altro pezzo sussultorio e rappresentativo del sound degli Alpha Wolf ma con un valore esponenziale del down tuned associato a bassi rocciosi, per un effetto boato sublimato dall’ascolto in cuffia. La parola chiave qui è disagio, perché nel brano sono impiegati una serie di elementi di disturbo retrostante, languidi giri di chitarra solista associati al palm muting o giri più stridenti e dissonanti che favoriscono un effetto complessivo di tormento, specialmente nella seconda metà.
Guarda il video ufficiale di Alpha Wolf – Sub-Zero:
Su una ritmica in variazione dal martellante al più cadenzato The Lonely Bones, l’ultimo brano serrato e trainato con forza e impeto e che include un catchy chorus accompagnato da mellifluo giro di chitarra che l’accompagna. Orecchiabile e ricantabile in coro sì, ma nel brano non c’è un micron disponibile per la melodia, né qui ne altrove, all’interno di un disco compatto e assolutamente corazzato sul metalcore più plumbeo.
Rating: 9.5/10
Brani suggeriti: Spirit Breaker, Russian Roulette, The Lonely Bones
Alpha Wolf – Fault EP tracklist:
1. No Name
2. Spirit Breaker
3. Russian Roulette
4. Fault
5. Sub-Zero
6. The Lonely Bones
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