
BEFORE I TURN
Teniamo sotto al radar una formazione underground statunitense dal debutto sulla scena nel 2015 col primo lavoro IMPOSTER EP. Sono i BEFORE I TURN, un quintetto metalcore e deathcore da Hartford County, Connecticut, che merita attenzione per un’offerta che esce dal perimetro standard del genere. Ispirandosi alla cinematografia e alla letteratura horror, i Before I Turn mettono in scena un sound fatto di sfumature orientali e atmosferiche che sublimano il lato oscuro e tormentato della musica. Un prodotto sonoro che trova la piena manifestazione nella seconda uscita CLAUSTROPHOBIC EP del 2018 dove synth e texture dense creano scenari e ambienti oscuri attraverso il metal incendiario. Ritroviamo la band di Alex Anglis, Brenden King, Chris Persaud, Julian Bennet e Jake Glenn al terzo EP LOVELORN:MOON in pubblicazione il 19 aprile 2020 e una sostanziale evoluzione del sound.
BEFORE I TURN. LOVELORN:MOON.
Track by track review
In questo nuovo lavoro i Before I Turn riprendono l’elemento cinematografico con un brano piuttosto teatrale, che da una band tanto feroce non mi aspettavo. Si tratta del primo pezzo Tragedy, che per circa un minuto tiene sospesi sulla lama del rasoio con una voce robotica e una serie di sottili elementi elettronici che creano suspance, e quando ci si aspetterebbe qualcosa come un breakdown al culmine della tensione, entra un pianoforte insieme alla voce pulita maschile e femminile. È un’interpretazione melodrammatica della tragedia ad ascoltare le parole del brano, qualcosa che lascia un poco spiazzati ma che troverà un senso nel palesare un elemento melodico più consistente a seguire.
Per fortuna non tarda a spaccare la porta a calci una traccia banger: Masquerade. Eccoli qui i Before I Turn più brutali, con un mastodontico Alex Anglis, che apre e chiude le fauci tra lo screaming abrasivo e il low growl. Sono istanti di puro deathcore con nevrosi da doppio pedale e rullante. Subentrano quelle fragili atmosfere tediose tipiche del quintetto appaiate al sintetizzato. Chitarroni down tuned e bassi rocciosi a spreco, come il genere vuole, si incastrano a piccoli virtuosismi di solista con un accenno progressive. Dalla metà il brano si spezza su un interludio in pianoforte, che stavolta funziona da catalizzatore al palm muting fulminante in entrata. Il brano miscela all’aggressività un ritornello cantato in pulito, orecchiabile e ben incastrato nell’architettura portante. Chiude con un arpeggio riverberato e un senso di appagamento.
Only to Fall è un gran pezzo di caratura tecnica, visibile sin dall’attacco sul lavoretto di corde. Intriso di atmosfere tra il nebulizzato e il nefasto, è tutto trapassato dall’elettrica e lo squisito flair orientale che torna esattamente come nel precedente EP Claustrophobic. Non a caso si parlava di oriental metalcore con i Before I Turn. È impiegata una serie di registri vocali distorti con massima profondità nel low growl più abissale, la cui resa è abbastanza fantastica. Il brano mi è piaciuto molto per il caos controllato che mette in scena, con accelerazioni ritmiche degne del padre deathcore, arpeggi e componenti elettroniche che contribuiscono alla tensione complessiva. Un breakdown fest di gusto assoluto.
Quando si parla di basso di piombo, si intende esattamente quello che succede in apertura per Murder. L straight heaviness non ha mai visto tanta distruzione. Ci sono pestate malefiche sull’acceleratore ritmico e istanti di batteria in full blast devastante. Un übercrunch di elettrica va a disturbare di tanto in tanto la tensione con le sue impennate. Nella prima sezione brano si spezza su un interludio sospeso e arpeggiato su cui esplode successivamente il breakdown e prosegue in subbuglio di sensi attraverso l’oscurità. Tormentato, il brano tiene attaccati all’ascolto senza riuscire a riprendere fiato tanta è la sensazione di tensione su quelle atmosfere di vetro.
Gli scenari sintetizzati assorbono la materia melodica in Shattered Moon, dove le clean vocals vengono usate su scala più ampia a supportare gli istanti minimalisti di riffing stoppato e fulminante, tanto quanto la pulsazione di basso. Attenzione perché l’heaviness non viene per niente spenta, piuttosto integrata a una componente di catchiness su quei versi più accessibili e sul ritornello orecchiabile in pulito. L’aspetto melodico è supportato dalla collaborazione alla linea vocale della cantante Courtney LaPlante, un valore aggiunto per il brano insieme al piano in coda prima dell’ultimo straordinario breakdown. Con un brano accessibile e gustoso i Before I Turn propongono una formula melodica di metalcore coinvolgente. Soprattutto sul finale, il piacere è elevato.
Tra i vari featuring Shawn Milke dagli Alesana arriva sulla penultima Lorn, dove tornano basso palpitante e vocals pulite in transizione verso istanti di aderenza ritmica ammirevole. Nella prima parte il cantato sincopato si incastra con il riffing breve e gli assalti altrettanto fulminanti di pelli. Una serie di effetti tintinnanti, con qualcosa che sembra un’arpa elettrica, resta nel retro con le onnipresenti atmosfere vischiose. La brutalità si squarcia su un catchy chorus avvolgente. Nella prima parte la furia regnerà sovrana, nella seconda un’impronta maggiormente melodica porterà fino a conclusione.
Un’incantevole introduzione di pianoforte e archi sintetizzati conduce all’ultima traccia Sepulcher, con cui i Before I Turn salutano l’ascoltatore. Sullo scenario nebuloso entra un basso tonante insieme ai virtuosismi di chitarra solista e l’arsenale antagonista delle altre corde, quelle vocali. Un botta e risposta tra lo screaming e il low growl lascia spazio a un delicato cantato pulito, nuovo innesto di melodico. Il brano si accende e si spegne per intero sul versante dell’intensità, con passaggi più minimalisti e altri più incendiari. Transizioni liquide favoriscono la traversata, passando per l’ambient spacing e un ritornello appassionato.
Rispetto alla precedente release i Before I Turn, si sono avventurati su un perimetro più melodico, riuscendo a creare una formula altrettanto efficace rispetto al deathcore orientale messo in vetrina in precedenza. L’assalto sonoro resta ma si cosparge di atmosfere più oniriche, che favoriscono in parte l’evaporazione della brutalità quando il brano lo consente. Ho trovato un’evoluzione nella composizione e una maggiore dinamica che espande e rende più intricato il sound della formazione, che sembra non avere nessun timore della progressione e un grande talento da mettere in vetrina ancora negli anni a venire.
Rating: 9/10
Brani suggeriti: Masquerade, Only to Fall, Shattered Moon, Lorn
Before I Turn – Lovelorn:Moon tracklist:
1. Tragedy (Ft. Karli Zuffelato)
2. Masquerade
3. Only to Fall
4. Murder
5. Shattered Moon (Ft. Courtney LaPlante)
6. Lorn (Ft. Shawn Milke)
7. Sepulcher
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