
BLOODBATHER
Oggi parliamo di una band punitiva dal panorama metalcore sotto l’egida di Rise Records, i BLOODBATHER (Salem Vex, Kyler Millo) da Broward County, Florida, che ritroviamo con un sostanziale cambio di formazione e il nuovo SILENCE EP, in pubblicazione il 9 ottobre 2020. Si lasciano alle spalle PRESSURE EP del 2018, un precedente lavoro breve e ritornano con il caos sonoro e una costante abrasione che continua a contraddistinguere la formazione nonostante la breve attività discografica. Nelle sonorità dei Bloodbather si ritrovano band come i Sanction, i Code Orange, i Loathe e via discorrendo.
BLOODBATHER. SILENCE EP.
Track by track review
Se il precedente lavoro aveva influssi dall’industrial metal e dall’hardcore metallico, questi si ritrovano ancora nel nuovo disco, diluiti nella cornice prevalentemente metalcore delle frange più dure e distorte. Sei brani ostili portano in primo piano il massimo della distorsione vocale caustica, di uno screaming ad alta corrosione sui registri più alti e stridenti del genere, in modalità Knocked Loose e scimmie urlatrici dell’hardcore.
Sin dal primo brano God, il panorama che i Bloodbather costruiscono, si erge su una costante dissonanza, tanto fastidiosa, quanto brutale. L’influenza metallico-industriale si discioglie sulla struttura di chitarroni in accordatura bassa colando dentro alle intercapedini del –core come cromo fin dalla prima traccia a darvi un’idea di che tipo di suono regolerà il resto del disco. All’high screaming lacerante si appaiano brevi istanti di growl gutturale.
Silence non accenna ad alcun arresto, anzi la furia viene perpetrata dai Bloodbather sul lato più selvaggio delle cose mediante un riffing serrato e ancora discordante, in coppia con mitragliate di blast beats spietati. Non troppo iconico come brano, Silence procede con una mattanza demolitrice che subisce dei rallentamenti minimi tra i quali si tende a isolare i bassi massicci con cui è stato sovraccaricato il brano.
Con un tappeto ritmico più orientato al groove, Erase, che accelera o rallenta, ma in entrambi i frangenti stabilisce un martellamento da true headbangers prima di mollare un breakdown nella seconda sezione. Tra la corrosione, seppur sottili, si espandono una serie di elementi elettronici e alle onnipresenti grida che accompagnano in antagonismo tutta le selezione di brani, qui si accostano passaggi di semi parlato in pulito.
Con una percussione secca tipica di generi come il metallic hardcore, attacca Disappear che sfonda l’intero perimetro del genere con un caos volutamente non controllato. Blast beats in modalità mitragliatore senza sicura e un’altissima distorsione di chitarra, si trascina una serie di giri circolari nefasti e oscuri che attraversa quasi tutto l’arrangiamento. Il boato si inghiotte qualunque cosa, tirando dentro alle fauci stesse del duo carnefice.
Per Void un’introduzione leggermente diversificata dal minimo comun denominatore degli altri brani, è un pulsante basso distorto che rintocca in apertura, e che resterà nel fondo di un arrangiamento torbido. Il pezzo tocca apici di hardcore frenetico nel drumming, prima in supersonica velocità, poi in repentina frenata. Il brano bussa forte su entrambe le variazioni ritmiche senza attutirsi neanche sul down tempo finale.
Se la selezione è piuttosto monoblocco nel sound blindato e compatto messo in vetrina, per la traccia closer i Bloodbather riservano un brano a tutti gli effetti dark wave e sludge: Cold, un brano corto e intriso di sola atmosfera cupa, struttura a soluzione continua di synth che lascia le cose in sospeso e l’ascoltatore senza fiato.
Il duo carnefice del genere hardcore metallico, caotico e abrasivo, deve ancora percorrerne di strada per sfondare, ma a partire da un formato noise del genere, potrebbe mettere in tavola una serie di carte dannate da giocare e terremo la formazione sotto al nostro radar per osservarne le evoluzioni creative e sperimentali magari in una prossima versione lunga. Il nuovo EP dei Bloodbather non è una pubblicazione che resterà a lungo nella memoria per il resto dell’anno. È piuttosto un ascolto da cercare nei momenti di perdizione personale, in cui si cerca un alleato alla ciclicità di pensieri ossessivi e proprio al turbinio mentale.
Rating: 7.8/10
Brani suggeriti: God, Erase
Bloodbather – Silence EP tracklist:
1. God
2. Silence
3. Erase
4. Disappear
5. Void
6. Cold
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