
COUNTERPARTS. PRIVATE ROOM EP.
Sei minuti esatti e tre brani esclusi dai precedenti lavori.
Sulle stesse orme dell’acclamata formazione degli screamers dell’hardcore da Salem, i Converge che alla fine dello scorso giugno hanno pubblicato Beautiful Ruin, un EP a sorpresa con alcuni pezzi dalle sessioni di incisione escluse dal precedente album The Dusk In Us, così anche i Counterparts.
Dopo 5 album in studio e una fama stampata sul pogo dei propri spettatori, i Counterparts, energica e adrenalinica formazione metalcore e hardcore dall’Ontario, pubblica il 7 Settembre 2018 PRIVATE ROOM EP, tramite Pure Noise Records.
Sei minuti esatti e tre brani, esclusi dalle sessioni di recording dei due precedenti full-length: Tragedy Will Find Us del 2015 e You’re Not You Anymore del 2017.
La pubblicazione dell’album coincide con la partenza per il Private Room Tour che si estenderà negli Stati Uniti in autunno al fianco dei Californiani Being As An Ocean.
A partire dal capolavoro della rabbia poetica e strumentale dei Counterparts dello scorso 2017, il resiliente frontman Brendan Murphy torna con i suoi compagni d’armi a soffiare benzina sul fuoco tormentato e devastante del precedente full-length.
“Private Room EP is a collection of B sides from the last two records that we think deserve to see the light of day. The EP is dedicated to our love of private room karaoke and all of our friends/fans that put up with our psycho bull*hit on and off stage.” Brendan Murphy.
COUNTERPARTS. PRIVATE ROOM EP.
Panoramica e recensione
1. Monument
2. Selfishly I Sink
3. We Forgive
Da quando si sono formati undici anni fa in Ontario, i Counterparts sono passati attraverso una serie di turbolenze che hanno disfatto e ricomposto la formazione più volte, e che hanno trovato unico pilastro stabile dagli esordi, il personaggio Brendan Murphy. È sì un vero character, scatenato dal vivo e sfrenato in studio. Certo è che l’intensità e l’irruenza non solo di Brendan, ma della sua formazione non ha smesso di essere radiata con potenza catastrofica all’ascoltatore. I cambiamenti non hanno intaccato la componente abrasiva e l’energia grezza alla base del concept dei Counterparts. Niente di meno, tre brani esclusi dal precedente disco, corroborano ancora in PRIVATE ROOM EP lo stesso hardcore martellante e feroce aizzato nel 2007.
Non c’è niente di melodico, se pensate che i Counterparts sono di sovente decifrati come band melodic hardcore, e non c’è mai stato. Nessuna armonia nelle tracce, nessun catchy chorus travolgente, nessuna linea vocale pulita. Ma pura distruzione.
Un minuto e cinquanta che attacca sguinzagliando un pungente e trascinato riff subito agguantato da un drumming furioso e affrettato. La traccia opener Monument, un pezzo forte di questa selezione breve. Si dimena su un tappeto ritmico che entra spaccando la porta a calci, ma lascia spazio ben presto a un rallentamento più regolare e flemmatico. Dal minuto e sei, l’arrangiamento diviene tedioso assieme a dei giri di chitarra taglienti, e particolarmente inquietanti dal minuto e trenta sino alla fine. Su un mordi e fuggi di basso e una costante abrasione di screaming raccoglie in poco tempo un’alta concentrazione di brutalità controllata.
Segue Selfishly I Sink, un brano costruito su una struttura ritmica tra il veloce e il rapidissimo con istanti di nevrosi assurda e rallentamenti improvvisi. Differente dalla prima, è trainata da un lavoro di chitarra superbo, che in alcuni istanti di lead glorioso in evidenza, verrà isolato all’ascolto. Meno apocalittico del primo brano, e trainato da un’energia inarrestabile è il brano centrale che scivola senza risparmiare violenza nel terzo e conclusivo pezzo We Forgive. La chiusura è irruenta, ma accoglie variazioni interessanti in poco più di due minuti. Istanti di corsa ritmica alle pelli e riffing rapido, ma anche istanti di blast beating accostato allo sdoppiamento delle chitarre che sono intersezioni gustose in un brano prevalentemente hardcore, hardcore punk. Il ritornello di quest’ultimo brano ha tutta la potenzialità di creare un circle pit da massacro sotto palco.
In sostanza questi tre pezzi meritavano maggiore attenzione e la scelta di combinarli in un disco a parte butta nuova benzina al fuoco sulla setlist da vivo del nuovo tour incombente da parte degli anticonformisti dell’hardcore canadese.
Rating: 8.8./10
Brano preferito: Monument
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