
THE ULTIMATE METALCORE WORKOUT SELECTION.
Playlist di 15 brani metalcore da allenamento al top
PARTE PRIMA
1. Of Mice & Men – Back To Me
2. Killswitch Engage – Cut Me Loose
3. Veil Of Maya – Overthrow
4. Novelists – A Bitter End
5. Beartooth – Aggressive
6. Make Them Suffer – Grinding Teeth
7. Stick To Your Guns – Married To The Noise
8. Converge – Under Duress
PARTE SECONDA
9. Asking Alexandria – Into The Fire
10. Architects – Gravity
11. Parkway Drive – Bottom Feeder
12. August Burns Red – The Frost
13. Counterparts – Swim Beneath My Skin
14. My Enemies & I – Perfect
15. Trivium – Thrown Into The Fire
PARTE PRIMA
1. Of Mice & Men – Back To Me
Back To me è il secono brano degli Of Mice & Men in release lo scorso maggio 2017 dopo l’uscita dalla formazione del cantante per harsh vocals Austin Carlile e che vede il bassista Aaron Pauley alla voce. Il primo brano senza Carlile fu Unbreakable, uscito un mese prima. Traccia che tocca la tematica del procedere nella vita, dello scoprire e accendere le proprie passioni. Soltanto cosi si potrà ritrovare la luce a illuminare il proprio cammino. Un brano travolgente con i giri di chitarra più heavy ed intensi degli Of Mice & Men, un drums pattern martellante e che sin dall’apertura travolge in headbanging con ritmica vorace. Ci sono break down con scivolamento nel melodico e un uso prevalente di voce in clean and clear. Si tratta di un pezzo fantastico, orecchiabile e in grado di caricare di un’energia unica, con esplosione sonora durante il ritornello dannatamente catchy. Chiunque ascolta questo brano, pur non conoscendo il metalcore o tanto meno gli Of Mice & Men, ne resta stregato. Provare per credere.
2. Killswitch Engage – Cut Me Loose
I capostipiti e padri fondatori del metalcore si introducono da sé. Cut Me Loose appartenente all’ultimo album Incarnate del 2016, che abbiamo recensito in precedenza assieme a tutta la discografia dei Killswitch Engage: www.sickandsound.it/lavanguardia-della-militia-metalcore-killswitch-engage. I features dell’album sono tra i più heavy dei Killswitch Engage, sfiorano il death metal con alcuni pezzi decisamente tosti col ritorno di Jesse Leach alle vocals a partire dal precedente Disarm the Descent. L’album percorre canzoni che è quasi impossibile dimenticare, stritola in mano tracce con refrain cosi orecchiabili che trapanano il cervello fino a restare nella memoria. Questa è una di quelle. Un brano che apre roboante sui suoi giri di chitarra e un basso roccioso e la voce bellissima di Jesse Leach in pulito. Intermezzi in distorsione vocale mid range growl sono intrecciati a un chorus impossibile da non ricantare in sing along. Il tutto è accompagnato da un lavoro di batteria galoppante, soprattutto dopo la seconda metà del brano quando si accende una sezione con blast beats e guitar riffs accecanti.
3. Veil Of Maya – Overthrow
Lead single di un album uscito il 20 Ottobre 2017, False Idol, di una delle band che maggiormente sta cavalcando un’onda di successo nel deathcore, metalcore e djent americano. Overthrow è traccia che fa da showcase esemplare alle sonorità dei Veil Of Maya, al passo con le aspettative dell’ascoltatore appassionato della band. Brano che racchiude un lavoro di corde suonate a velocità supersonica tra chitarra e basso meteoritico su arrangiamenti rapidissimi. Al centro feroci blast beats e sferragliante riffing. Il brano è caratterizzato da variazioni nelle ritmiche e break down intrisi di djent. Accoglie un chorus ultra memorizzabile su roventi distorsioni vocali tra screaming e growl nella doppia vocalità di un potentissimo Lukas Magyar, ulteriormente assurdo nel cantato pulito del brano. Per tutte le recensioni degli ultimi brani e del nuovo album False Idol dei Veil Of Maya: www.sickandsound.it/category/artists/veil-of-maya.
4. Novelists – A Bitter End
A Bitter End , estratto dal recentissimo album Noir, in release lo scorso Settembre 2017, da parte della formazione parigina Novelists appartente al soundscape metalcore, melodic metalcore, progressive metalcore. Dodici tracce nell’album, molte delle quali in mid-tempo e a maggioranza con apertura in intro atmosferica mediante l’impiego di chitarre non distorte, pianoforte e anche un sassofono. Una traccia che apre su arrangiamento molto accattivante, alla Veil Of Maya e ingresso a sfondamento di harsh vocals. Grand bell’intro che aggrappa l’attenzione con uncini. Nel chorus una pulitissima vocalità incanta e cuce il melodico allo strumentale distorto insieme ai break down che lo precedono. La voce in clean and clear di Matt Gelsomino è incantevole e glissa sul distorto in screaming, mid range growl e low range growl in modo del tutto liquido. Riff circolari nel brano si schiantano su giri di basso di piombo e un lavoro di batteria tecnico e ad orologeria, nella precisione come nella deflagrazione.
5. Beartooth – Aggressive
Aggressive è il secondo album in studio della one man band metalcore e post-hardcore dell’Ohio, Beartooth, in release lo scorso giugno 2016. Con a capo il solo Caleb Shomo, temerario artista che si è avvalso di suonare tutta la strumentazione in solitaria e occuparsi della produzione in modo altrettanto autonomo. Si avvale di una nota formazione dal vivo, per quanto però i Beartooth portino una bandiera col marchio originario del solo Shomo. La title track e lead single dell’album Aggressive ne aveva preannunciato il sound headbanging e decisamente powerhouse. Una traccia diluita all’interno di un album impressionante, che cammina sul ciglio di sottogeneri multipli senza immergersi pienamente in nessuno di essi. La traccia è introduzione intensa al disco, e apre con guitar riffs geniali che supportano la linea vocale pulita di Caleb. Pochi secondi di cantato in voce piena e il brano scoppia in strumentazione pesantissima e screaming primordiale. Si intervallano vocals potenti in growl in diluizione osmotica su clean and clear di un anthemic chorus memorizzabile e orecchiabile da paura. Nell’unfolding si susseguono e rincorrono break down strutturati che affondano le proprie radici nel post-hardcore. Il tutto diluito su una testualità che affronta la nevrosi, l’ansia, l’aggressività umana.
6. Make Them Suffer – Grinding Teeth
Una delle tracce del nuovo album della formazione metalcore australiana Make Them Suffer. Appartenente al terzo album della band, Worlds Apart del giugno 2017. Grinding Teeth è una traccia intrisa di ambient, che apre sin da subito su crunch guitar che evoca nel backdrop sonoro il mood tetro della band nel suo aspetto più decadente. Brano in flusso e riflusso alla melodia tediosa e tormentata, che tenta di gettare luce su giri di chitarra pesanti con ingresso di keybords e cantato femminile della tastierista Booka Nile che risulta incantevole. Si tratta di un brano su roboanti giri di chitarra supportati da un bel lavoro di basso, che gronda di emozione sulla voce. Si intinge di roventi distorsioni vocali in screaming a sfiorare il KVLT e growl di range medio e incredibilmente gutturale in alcuni passaggi. Un’alternanza, quella della psicotica distorsione del suo lead singer e il chorus incantato di Booka Nile, che spezza il fiato.
7. Stick To Your Guns – Married To The Noise
Intro d’impatto quella del brano Married To The Noise. Traccia estratta dal recentissimo album True View, in uscita il lucky Friday 13 Ottobre 2017, portavoce di melodia in grado di avvelenare sonorità metalcore e principalmente post-hardcore. Il chorus è ricantabile e se ne scivola via col massimo gradimento all’ascolto in loop costante nel brano, ben intrecciato in una composizione alquanto apocalittica di screaming feroci e rombanti giri di chitarra su linee di basso evidenti e che tuonano altrettanto. Apertura a passi cadenzati con percussioni da tamburo di guerra, esplosione su sferragliamento di chitarre e basso di ferro, chiusura secca tra cantato e strumentale altrettanto potente col suo “I’m married to the noise“. Un altro brano con concentrato di potenza che agguanta e trascina via.
8. Converge – Under Duress
Dal nuovissimo album The Dusk In Us in uscita il 3 novembre 2017, Under Duress è uno dei pezzi forti di un album carico di rabbia allo stato più puro. Sono distorsioni vocali in screaming pungenti e laceranti, quelle della traccia che si snoda sulle urla torturate di Jacob Bannon. I ritmi sono battenti, martellano per bene il cranio e perforano sui giri di chitarra ultra distorta impiegati. Under Duress è una traccia apocalittica e abrasiva, che è stata definita dallo stesso frontman, come una reazione emotiva al mondo complesso nel quale viviamo. Un fragore strumentale dai primi giri alla conclusione. Rabbia allo stato più puro della dilaniazione. Tipicamente alla Converge e appartenente a un album altrettanto sconvolgente, prodotto dallo stesso chitarrista e genio della formazione Kurt Ballou.
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