THE ULTIMATE METALCORE WORKOUT SELECTION. PART 2.

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THE ULTIMATE METALCORE WORKOUT SELECTION.  

Playlist di 15 brani metalcore da allenamento al top

 

 

 

PARTE PRIMA

 

Of Mice & Men – Back To Me

Killswitch Engage – Cut Me Loose

My Ticket Home -We All Use

Veil Of Maya – Overthrow

August Burns Red – The Frost

Novelists – A Bitter End

Make Them Suffer – Grinding Teeth

Stick To Your Guns – Married To The Noise

 

 

PARTE SECONDA

 

Asking Alexandria – Into The Fire

Architects – Gravity

Parkway Drive – Bottom Feeder

August Burns Red – The Frost

Counterparts – Swim Beneath My Skin

My Enemies & I – Perfect

Trivium – Thrown Into The Fire

 

 

 

PARTE SECONDA

 

9. Asking Alexandria – Into The Fire

 

 

Into The Fire è la prima video release dell’anno con la quale la band ha preannunciato l’uscita del quinto selftitled album, Asking Alexandria,  previsto per il 15 dicembre 2017.  Seguito ad ottobre dal rilascio della traccia audio del secondo estratto Where Did It Go? La band metalcore britannica Asking Alexandria riparte al top notch delle sue sonorità da quando, a partire dal 2016, si è ricomposta nella formazione originale. Il cantante Danny Worsnop lasciò la band nel 2015, per rientrare l’anno successivo e ne ritroviamo le note vocals in questo brano. Un brano che apre a basso volume delle percussioni e dei suoi guitar licks, finchè il cantato non irrompe su screaming con Wornsop che guida ad altà velocità il suo veicolo sotto alla pioggia battente, come ripreso nel video alla Sin-City. Sono distorsioni vocali che galoppano sulla combinazione da pugni in faccia di un tosto drums pattern sovraccentuato, solidi giri di basso e chitarre spinte al massimo della potenza. Il progredire del brano si apre alla voce pulita di Danny da un tono sommesso ad uno più pungente ed emozionale ma spettacolare in voce piena e tonalità alta su backdrop melodico atmosferico. Nel brano la band ha stampato il suo marchio a fuoco di heaviness con break down cattivissimi in screaming e growl medio alto.  Into The Fire è un pezzo che picchia duro, carico di adrenalina e di un mix perfetto di ciò che componeva il sound autentico degli Asking Alexandria col rientro del suo immancabile cantante.

 

 

 10. Architects – Gravity

 

 

Uno dei brani più rabbiosi degli Architects, che non a caso avevo in precedenza soprannominato “gli screamers della disillusione umana”. Traccia appartenente all’ardente album All Our Gods Have Abandoned Us che SICK AND SOUND ha recensito traccia per traccia all’indirizzo: www.sickandsound.it/architects-gli-screamers-della-disillusione-umana. Gravity è un brano che stende sin dall’opening attaccando con l’imperativo “This is a wake up call” in screaming catastrofico da parte di Sam Carter e contorce le sue budella tra giri di chitarra e ritmica che colpiscono dannatamente forte e veloce a renderlo un devastante pezzo da headbangers. Il brano è contaminato da elettronica e break down con sezioni più melodiche di un chorus orecchiabile, per quanto si percorra la traccia in cardiopalmo. Brano ultra potente e sicuramente di un impatto sconvolgente in versione live. Sam Carter è uno dei cantanti più mostruosi del metalcore, del quale poche volte se ne gusterà la vocalità piena e pulita, uno screamer senza pietà dalla testa ai piedi. E noi questo brano, lo accogliamo cosi. Come ci viene sparato a sangue.

 

 

11. Parkway Drive – Bottom Feeder

 

La formazione del metalcore australiano, i Parkway Drive, è entrata nella gloria di SICK AND SOUND più di recente, ma lo ha fatto sfondando il wall of sound dei miei indici di gradimento. Propongo in questa selezione uno dei brani più hard hitting di un album che è un capolavoro, Ire. Non bastano tre secondi dall’apertura di Bottom Feeder, che già se ne comprende il sound, ed è dannatamente ignorante e di alto apprezzamento. Apre con growl brevissimo e un assalto di drums pattern miste a basslines matematiche per la precisione, guitar riffs circolari e successivamente stoppatissimi. Un brano con ritmica che trapana le cervella e che entra nella memoria all’istante. Pur non conoscendo come si producono le distorsioni vocali in growl, siamo all’istante spinti a ricantare l’aggressivo chorus e la ripetizione di “Bottom feeder”. C’è un arrangiamento melodico di base di corde che è geniale. Nella seconda sezione del brano un break down apre a un parlato che fa da botta e risposta alle successive backing vocals distorte e un passaggio di solo strumentale esorbitante. Bottom Feeder è un anthem.

 

 

 

 

12. August Burns Red – The Frost

 

 

Parte dell’ultimissimo album Phantom Anthem degli August Burns Red, in release lo scorso Ottobre 2017 e brano iconico, The Frost, del disco che rappresenta il migliore lavoro in assoluto della band e uno degli album più forti del metalcore dell’anno. Spara aggressività con heavy riffing di JB Brubaker e Brent Rambler, assoli da capogiro e tracce interamente rotanti intorno al tipico sound degli ABR: impetuoso e blindato a furia di high-screaming, low range growls e giri di chitarra massicci. Phantom Anthem è un album che riduce a brandelli introducendo una dicotomia di innovazione e continuità sulle pesanti sonorità di sempre degli August Burns Red. The Frost è un brano che esalta labirintici riff di chitarra rapidi e accattivanti sin dall’apertura intrecciati a melodie intricate e orecchiabili su tastiere e cimbali, con aggiunta di elemento atmosferico.Su questo strumentale si scatena una guerra di blast beats che picchiano rapidissimi tirando per il cappio al collo le vocals rancorose e fameliche di Jake Luhrs. È veramente impeccabile la compenetrazione di lavoro di chitarra e batteria, in incastro geniale ed headbanging in ciascun passaggio. La sezione melodica dura solo un istante prima di schiantarsi di nuovo su dense e rombanti basslines, guitar riffs e drums pattern bellici. Emozione e melodia vs. rabbia e aggressività. Per tutte le recensioni dei nuovi brani degli August Burns Red e l’analisi track by track di Phantom Anthem: www.sickandsound.it/category/artists/august-burns-red.

 

 

 

 

 13. Counterparts – Swim Beneath My Skin

 

I Counterparts sono un gruppo metalcore dall’Ontario, in attività da più di dieci anni, che glissa nel melodico e post-harcore come molti altri colleghi dello stesso genere, ma si intinge di punk. Swim Beneath My Skin, dal recentissimo nuovo album You’re Not You Anymore , in release lo scorso Settembre 2017. La traccia era stata lanciata con video, e il cortometraggio coglie in parte quello che si prova ad essere travolti dal live act di massima ferocia e brutalità di cui questa band è capace. Il lavoro di chitarre di questa traccia è una vera bestia rispetto ad altre combinazioni sulla scena del metalcore competitor, in grado di strappare elementi melodici prima di buttarsi a testa bassa nella mischia di un groviglio pesantissimo e boato di guitar riff mitraglianti. Il break down è quello che fa traboccare l’aspetto drammatico della band, con congiura un ciclone all’interno dello spazio di meno di tre minuti di esecuzione. Distorsioni vocali al massimo della stregua delle corde vocali. Brano che induce senza dubbio al mosh pit. Terrificanti Counterparts.

 

 

 

 

14. My Enemies & I – Perfect

 

 

Primo brano estratto dall’album fresco fresco The Beast Inside uscito lo scorso 3 Novembre 2017, con lead single Perfect che vi propongo in questa selezione. Ultima scoperta nel panorama sonoro metalcore da parte di SICK AND SOUND che è rimasto stregato dal sound tellurico di questa band dalla Virginia con soli quattro anni di attività alle spalle. L’emblematico cantante tinto di platino, Jeff Hill, passa da harsh vocals a clean vocals senza peccato e senza sforzo.  La traccia apre in super crunch guitar e intersezione di basso molto slappato. I giri di basso solo molto evidenti e tosti in tutto il brano. La ritmica si fa incalzante col cantato in ingresso tra screaming miscelati a voce pulita in switch rapido. Il chorus parte quasi da subito ed è molto memorizzabile e ricantabile già dal secondo giro. Un pezzo abbastanza commerciale quanto psicotico nell’istante di sfarfugliamento vocale di Jeff Hill che ricorda la stessa mania di Jonathan Davis dei Korn a tuffarsi poi nel ritornello: “Save your goodbyes, I’m not worth it, you’re so perfect I don’t deserve this I’m worthless. Burn me alive, I deserve it, I’m not worth it, you’re so perfect. Perfect”. Il brano chiude in strazio con l’ultimo “Perfect”in screaming.

 

 

 

 

 

 

15. Trivium – Thrown Into The Fire

 

Recentissima release dei Trivium, band metalcore macchiata di groove metal e influenze da varie contaminazioni del metal come il trash. Thrown Into The Fire, estratta con video dall’ultimo album della band The Sin And The Sentence  dell’Ottobre 2017. Un pezzo che aggrappa l’attenzione uncinandola sin dall’apertura. Un brano ultra tecnico su guitar riffs suonati a velocità della luce e taglienti come lame affilate assieme a delle sezioni strumentali esclusive di cui è cosparso il brano stesso. Sono percussioni martellanti quelle che assaltano sin dall’apertura di una traccia che accoglie delle immancabili e diaboliche distorsioni vocali di questo frontman molto talentuoso, Matt Heafy.  Voce che si diletta in un angosciante sguinzagliamento di screaming e growl grondanti di ferocia. Brano decisamente hard-hitting nei blast beats tempestosi e tonanti, miscelato a quel tanto di breve ma fantastico melodico nel chorus di una band che non smette mai di eccellere in quello che fa. I cosmici Trivium.

 

 

Dopo una selezione dei brani che più hard-hitting, heavy e rocciosi del panorama metalcore più recente, siete ora pronti e carichi per il vostro top workout alla stregua di ogni sforzo fisico.

KEEP CALM AND HEADBANG WITH METALCORE.

 

 

 

Per la PRIMA PARTE della Ultimate Metalcore Workout Selection su SICK AND SOUND:

www.sickandsound.it/the-ultimate-metalcore-work-out-selection-part-1

 

 

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