
TOP 10 METALCORE ALBUMS OF 2020. PART 2.
Selezione dei 10 migliori album metalcore del 2020.
PARTE SECONDA:
6. Make Them Suffer – How To Survive A Funeral
7. Kingdom Of Giants – Passenger
8. Like Moths To Flames – No Eternity In Gold
9. Alpha Wolf – A Quiet Place To Die
10. Villain Of The Story – Bloodshot
6. MAKE THEM SUFFER – HOW TO SURVIVE A FUNERAL
Dall’eccellenza del metalcore australiano, i MAKE THEM SUFFER, tornano a riscrivere un nuovo capitolo nel 2020 con un album che scala il ranking delle migliori release metalcore dell’anno: HOW TO SURVIVE A FUNERAL, in pubblicazione il 19 giugno 2020 tramite Rise Records e Greyscale Records. Si riaffacciano sulla scena a partire dallo stesso trademark inconfondibile di metalcore raffinato e un po’ classy. Inconfondibili per la doppietta vocale maschile e femminile, cortesia del mastodonte della distorsione vocale Sean Harmanis e l’angelica Booka Nile, propongono un’offerta fatta di pregiato e sofisticato melodico, involucro che avvolge il nucleo della deflagrazione di numerosi brani. Melodico, che si traduce in di orchestrazioni e sinfonie, synth e tastiere.
Il disco si colloca tra la furia e la mania, con transizioni fluide dall’uno all’altro versante sonoro. Con questo album i Make Them Suffer piantano una nuova pietra miliare discografica e lasciano all’ascoltatore il riavvolgimento dei brani più contagiosi, procedendo su una strada che si distacca sempre di più da un’esclusiva direzione heavy, con evidente evoluzione e progressione creativa.
Un’opera artistica, più che un semplice album, che apre e chiude scenari onirici e nebulizzati nell’allure delle melodie disciolte nel metalcore blindato ammiccante al deathcore.
Brani suggeriti: Bones, Drown With Me, Erase Me, Soul Decay, Fake Your Own Death
7. KINGDOM OF GIANTS – PASSENGER
Tra le formazioni più promettenti del roster SharpTone Records, i KINGDOM OF GIANTS, che varcano la soglia del quarto album in studio con PASSENGER, in uscita il 16 ottobre 2020, seguito di ALL THE HELL YOU’VE GOT TO SPARE dello scorso 2017. Il sestetto californiano si distingue per una solida base che affonda le proprie radici nell’heaviness, miscelata a un’alta catchiness in manifestazione su indimenticabili ritornelli ricantabili, una combinazione di cantato distorto/pulito, un largo uso di sintetizzato e innesti melodici. Gli elementi sono riassumibili in due parole: melodic catchiness.
Il lavoro propone un formato di metalcore altamente elettronico e dinamico, che integra il melodico veicolandolo attraverso un flusso di potenza costante. L’aggressività è smorzata da sezioni e scenari coinvolgenti, consentendo al disco di collocarsi sul lato del sound ostile e su quello dell’elisir sonoro.
La selezione da 12 tracce, di cui Bleach fu il singolo precursore e responsabile dell’hype del disco, spicca per la dinamica dei capitoli che ruotano intorno a una formula fissa di heaviness e catchiness. Un disco vincente che merita di essere enumerato tra le migliori dieci release dell’anno.
Brani suggeriti: SYNC, Side Effect, Wayfinder, Blue Dream feat. Michael Barr, Bleach, Lost Hills
8. LIKE MOTHS TO FLAMES – NO ETERNITY IN GOLD
Tra le formazioni più stellari del metalcore statunitense e reduci dal conseguimento della prima decade di musica, i LIKE MOTHS TO FLAMES si riaffacciano sulla scena più tecnici e raffinati che mai con il quinto album in studio NO ETERNITY IN GOLD, in uscita il 30 ottobre 2020 tramite UNFD. Continuum di un percorso discografico solido, il disco mette in vetrina nuove dinamiche e un impeccabile bilanciamento di melodico e aggressivo.
Tornano i cardini sonori tipici della formazione: la caratura tecnica e una struttura fatta di heaviness senza compromessi. La matrice brutale di questo lavoro resta blindata e marcata, ma si lascia ricoprire dalla colata melodica, fatta di passaggi virali in apice sugli immancabili mega ritornelli della formazione. I Like Moths To Flames tornano nella veste migliore, elevando il suono tradizionale a nuove altezze e caricando diversi aspetti: la parte tecnica, il coinvolgimento, la dinamica creativa e l’equilibrio compositivo.
NO ETERNITY IN GOLD è un album che si distingue tra le pubblicazioni metalcore del 2020 e in definitiva, una nuova pietra miliare di una discografia targata LMTF.
Brani suggeriti: The Anatomy Of Evil, Habitual Decline, Burn in Water, Drown in Flame, Killing What’s Underneath, A Servant of Plague
9. ALPHA WOLF – A QUIET PLACE TO DIE
Scivoliamo sul lato più devastante del genere con gli ALPHA WOLF, quintetto metalcore australiano, che torna a sparare a pieni cilindri e arsenale incendiario con il secondo album in studio a quiet place to die il 25 settembre 2020 tramite SharpTone Records. L’ispirazione lirica attinge ai momenti più oscuri del vissuto personale e ai propri demoni interiori che vengono esorcizzati con un lavoro solido e distruttivo che si allunga sul sottogenere aggro.
Un mastodonte del metalcore della frangia aggressiva, con breakdown tanto massacranti da dover essere considerati illegali. Trainato da un nucleo di heaviness antagonista, il disco attinge al massimo del rancore vocale, sperimentando di tanto in tanto con soluzioni d’atmosfera e soundscapes inquietanti. La maggior parte dei brani si affaccia su versante del massacro sonoro senza fronzoli, con un ridotto numero di variazioni. Un disco di portata demolitrice e devastante integrale, che lascia in definitiva all’ascoltatore tra lo stordimento e l’appagamento totale.
Brani suggeriti: a quiet place to die, Creep, Acid Romance, bleed 4 u, don’t ask…
10. VILLAIN OF THE STORY – BLOODSHOT
Con un meritato posto tra le migliori uscite metalcore dell’anno, i VILLAIN OF THE STORY, che dal Minnesota hanno varcato la soglia del terzo album in studio con BLOODSHOT il 20 novembre 2020. Seguendo la matrice sonora della formazione, l’emozione e la distruzione sono ancora al centro della composizione in proporzione bilanciata. Una chimica fatta di brutalità e armonia attinge a passaggi vulnerabili e melodici, e alla controparte demolitrice. Una dinamica di base regola la transizione naturale dalla rabbia al coinvolgimento, dal mosh al sing along.
In questo lavoro i VOTS si cimentano nella creazione di scenari sonori, espressi principalmente da un uso atmosferico del synth. Tra l’altamente brutale e l’assoluto melodico, c’è il talento compositivo. Gli elementi centrali del songwriting ruotano intorno a un sapiente lavoro di chitarra, una serie di catchy chorus e la variazione vocale pulita/distorta. Un album in grado di soddisfare mood differenti, che si resti senza fiato sul muro del suono o incantati tra le intercapedini di atmosfere e architetture melodiche.
Brani suggeriti: Enough, Labrat, Bloodshot, Burn the Foundation
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Per la seconda parte di TOP 10 METALCORE ALBUMS OF 2020. PART 1 di SICK AND SOUND:
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