
TOP 20 METALCORE ALBUMS OF 2019. PART 2.
Selezione dei 20 migliori album metalcore del 2019.
PARTE SECONDA:
11. Imminence – Turn The Light On
12. Of Virtue – What Defines You
13. Norma Jean – All Hail
14. War Of Ages – Void
15. Aviana – Epicenter
16. Counterparts – Nothing Left To Love
17. Thornhill – The Dark Pool
18. Killswitch Engage – Atonement
19. From Sorrow To Serenity – Reclaim
20. I Prevail – Trauma
11. IMMINENCE – TURN THE LIGHT ON
Una delle etichette che detiene il monopolio delle band più forti del panorama metalcore europeo, Arising Empire, affiliata della statunitense SharpTone Records, ha accolto gli IMMINENCE, formazione alternative metalcore svedese tra le più promettenti della scena. Si sono fatti notare per un formato sonoro ricco, con sfumature melodiche e atmosferiche che passano per il violino, cortesia del cantante e violinista Eddie Berg, il pianoforte e le contaminazioni elettroniche. Hanno varcato la soglia del terzo album TURN THE LIGHT ON il 3 maggio 2019.
13 tracce e nessun interludio ruotano intorno a una doppietta heavy-melodic infallibile con anthemic chorus memorabili. Il metalcore stomp classico, negli Imminence è diluito da un’alta dose melodica, synth e orecchiabilità a spreco.
Turn The Light On è un album dinamico, potente e al contempo affascinante, che all’interno di un metalcore a tutti chitarroni in accordatura bassa e breakdown, discioglie ritornelli virali e melodie favolose. Il tutto con una produzione immacolata che ne valorizza ogni singolo pregio.
Brani suggeriti: Paralyzed, Infectious, Lighthouse, Erase, Wake Me Up, Don’t Tell a Soul
12. OF VIRTUE – WHAT DEFINES YOU
Sembra che nell’acqua del Michigan mettano qualcosa che favorisca la fioritura di una pletora di band che il metalcore ce l’hanno nei fluidi corporei. È il caso degli OF VIRTUE che sotto l’egida SharpTone Records, hanno pubblicato il nuovo album in studio WHAT DEFINES YOU il 24 maggio 2019. Una collezione da dieci tracce che stringe un rapporto empatico con l’ascoltatore attraverso tematiche relazionabili, e diffonde positività affrontando temi comuni all’esistenza umana all’insegna dell’autodefinizione.
Aggressivo, melodico, orecchiabile, memorabile, ricco di emozioni, What Defines You, attinge a una formula testata di heaviness e catchiness riflessa sulla dicotomia di luce e buio. Supporta la potenza e al tempo stesso l’emozione con arrangiamenti virali e blindati, contrapposti a scenari atmosferici e fortemente inclinati al melodico. Il disco lascia all’ascoltatore i ritornelli più contagiosi e il groove dei brani più travolgenti, destinati a essere riavvolti.
Brani suggeriti: No Control, Alone, Suffer, I Won’t Break, Torn Apart
13. NORMA JEAN – ALL HAIL
Con due decadi di metalcore alle spalle e una tormentata lineup, i NORMA JEAN tornano il 25 ottobre 2019 con l’ottavo album in studio ALL HAIL, in pubblicazione tramite Solid State Records. Un album essenzialmente oscuro, con tematica centrale nella riflessione, fisica come immagine specchiata e teorica, attraverso i testi e i titoli dei brani stessi. Il sound polverizzante e brutale dei Norma Jean viene traslato nel nuovo lavoro, che si avvolge inoltre di melodie drammatiche e tetre.
Ermetico e sperimentale, appeso tra realtà e sospensione, sfiora talvolta confini del post-grunge come per il brano di apertura, si affaccia sul malinconico e sul flemmatico ed esplode sul muro del suono di una notevole esecuzione di corde vocali ed elettriche. La parola d’ordine continua a essere l’intensità, mettendo a segno anche ritornelli efficaci e un retroscena emozionale. All Hail è testimonianza di un’alta musicianship. Del resto, non è un caso se vengono chiamati The Almighty Norma Jean.
Brani suggeriti: Orphan Twin, [Mind over Mind], Landslide Defeater, /with_errors, Trace Levels of Dystopia, Translational, Anna
14. WAR OF AGES – VOID
Vetrina di un metalcore che mette in bella mostra il tratto djent e progressive, i WAR OF AGES, formazione dalla Pennsylvania, che alle soglie della seconda decade di musica, pubblica il nono album in studio il 13 settembre 2019 tramite Facedown Records: VOID. Nel disco tornano la solida base sonora metalcore tipica del quintetto a tutti chitarroni e bassi, e la perizia tecnica di corde, che qui tocca l’apice dell’esecuzione, riprendendo il cammino da dove il precedente Alpha si era interrotto due anni prima. Presenti in quantità abbondante sono i ritornelli orecchiabili dotati di una grande capacità di intrattenimento. All’interno della cortina blindata nel chug e nelle elettriche, trovano spazio elementi drammatici e atmosferici, espressi con le orchestrazioni e il sinfonico. Il sound è ancora trinato dalle chitarre, ma qui viene ulteriormente raffinato per assumere un grande valore artistico.
Brani suggeriti: The Watchers, Void, Miles Apart, Sulphur and Salt, Envy, Jezebel
15. AVIANA – EPICENTER
Dal metalcore europeo un’altra band forte dal roster Arising Empire, gli svedesi AVIANA che il 23 agosto 2019, hanno smosso un terremoto col secondo album EPICENTER. Caso o non caso che abbia questo titolo, il disco propaga un impatto distruttivo a partire dal fulcro di breakdown demolitori. 12 tracce si sviluppano intorno a un unico filo conduttore: la devastazione, che lascia uno spazio tanto ridotto da essere claustrofobico di catchiness e melodico. Senza mezze misure né compromessi, tutti i brani procedono all’insegna della brutalità e sottilissime variazioni. Gli Aviana mettono a segno una pietra miliare della discografia con un disco compatto e blindato nell’heaviness delle frange più estreme.
Brani suggeriti: My Worst Enemy, Red Sky, Heavy Feather, Melancholia, Hidden, More Than A Name
16. COUNTERPARTS – NOTHING LEFT TO LOVE
Con 12 anni di musica, 5 full-length e una furia inarrestabile tanto quanto la schiettezza, i COUNTERPARTS arrivano al sesto album NOTHING LEFT TO LOVE il 1 novembre 2019 tramite Pure Noise Records. In questo lavoro, la formazione metalcore/hardcore di un iconico Brendan Murphy, non reinventa la formula ma propone un prodotto coeso e consistente con la discografia su una doppia polarità emotiva e distruttiva. Tornano tutte le features fondamentali dei Counterparts, con una progressione in più che rende questo album uno dei più forti finora. Qui infatti l’aggressività incontra una serie di elementi melodici e l’emozione incastrata ai muri sonori di corde e breakdown. Il disco approda su lidi tematici personali e confessionali, che trovano nello strumentale antagonistico la migliore espressione di spunti di riflessione relazionabili. Dieci brani cataclismici, integrano l’atmosferico e il melodico per favorire la componente emozionale. Violenza e potenza sono catalizzatrici della disperazione e dell’emozione, in tutte le forme proposte.
Con la nuova release i Counterparts confermano di essere una delle formazioni più consistenti del panorama, senza sorprese né virate sonore.
Brani suggeriti: Love Me, Paradise and Plague, Separate Wounds, Cherished, Ocean of Another
17. THORNHILL – THE DARK POOL
Personalmente una delle band a cui sono più affezionata del panorama australiano e dell’etichetta UNFD, i THORNHILL che in pochi anni dalla propria formazione, hanno scalato la vetta del metalcore nella variante alternative. In reminiscenza degli Imminence in Europa, arrivano al primo album in studio THE DARK POOL il 25 ottobre 2019. Seguitano sulla strada dell’autoriflessione e dell’introspezione, tematiche che vengono riprese e allargate nel nuovo lavoro attraverso il concetto di “riflesso”, fisico come specchio e teorico come riflessione sulle esperienze personali e della sfera umana. L’assalto parte da un riffing rapace e livellato su diverse stilistiche più o meno technical e progressive, ma collocato all’interno di uno scenario più ampio e intricato di elementi atmosferici, elettronici e orecchiabilità. Sono presenti un largo uso di cantato pulito, di melodico e ritornelli coinvolgenti. Il disco diluisce una proporzione melodica per ogni sezione aggressiva. Si tratta di un’esperienza immersiva tra atmosfere e potenza, che passa per tracce diversificate e significative nell’ispirazione lirica contemplativa.
Brani suggeriti: Views From The Sun, Nurture, In My Skin, Lily & The Moon, Coven, Where We Go When We Die
18. KILLSWITCH ENGAGE – ATONEMENT
Tra i padri fondatori del metalcore, i KILLSWITCH ENGAGE che il 16 agosto 2019 tramite Metal Blade Records spuntano l’ottavo album ATONEMENT. Come tutte le formazioni leggendarie del metalcore, anche i KSE sono diventati inflazionati, soprattutto per la dipartita sonora. Fatto sta che con l’ottava fatica, la furia si eleva al quadrato dell’emozione, e che piaccia o no, undici brani si snodano attraverso il signature sound della formazione tra disarmanti momenti distruttivi e capitoli melodici. L’emozione melodica si stende sui brani insieme agli immancabili anthemic choruses, gli assoli e la linea vocale inconfondibile di Jesse Leach nel pulito. In giustapposizione, ci sono iniezioni più estremizzate con influenze thrash metal dovute alla collaborazione con il cantante dei Testament Chuck Billy, passaggi laceranti e blindatura di corde. Sono numerose le tracce memorabili di un viaggio percorso attraverso scenari, emozioni e adrenalina. Un album che a partire dal cardine della brutalità, esplora il territorio dell’orecchiabilità melodica in transizione fluida. Ebbene sì, i Killswitch Engage sono ancora on top of the game.
Brani suggeriti: Unleashed, The Signal Fire, I Am Broken Too, As Sure As The Sun Will Rise, Bite The Hand That Feeds
19. FROM SORROW TO SERENITY – RECLAIM
È la volta degli scozzesi FROM SORROW TO SERENITY che entrano nel 2019 a far parte del roster Long Branch Records con la quale hanno pubblicato il 22 marzo 2019 il secondo album RECLAIM. Torniamo in territorio quasi esclusivamente massacrante, dove la formazione da Glasgow, sbandiera un disco tecnico e distruttivo. Attraverso undici capitoli, sono sparpagliate influenze djent e progressive, e una quantità di catchy chorus, in equilibrio sulla sottile fune in bilico sopra all’oblio. L’album tira dentro agli istanti da mosh pit delirante attraverso una selezione polverizzante. Reclaim è anche una collezione che si avvale di elementi atmosferici, oscuri e misteriosi, che non lascia spazio all’ossigeno travolgendo senza pietà. Il grado di distruzione del disco è alto, e decisamente non si presta ai deboli di cuore.
Brani suggeriti: Denounce, We Are Liberty, Reclaim, Alight, Perpetrator, Unity Asunder
20. I PREVAIL – TRAUMA
A chiudere la selezione dei migliori album metalcore dello scorso 2019, un disco che si merita l’inclusione nonostante abbia diviso a lungo critica e fan base. Parliamo di uno dei quartetti più amati tra la popolazione giovane del metalcore statunitense, gli I PREVAIL con il secondo album TRAUMA, in uscita il 29 marzo 2019 tramite Fearless Records/Spinefarm. Una dipartita sonora, che abbassa l’heaviness, insiste sulla tipica catchiness e sui ritornelli virali, favorisce il melodico e la sperimentazione affaciandosi sulla rock arena e varie altre influenze tra l’elettronico e l’hip-hop. Non mancano però il riffage serrato ritrovabile in alcune delle tracce forti della discografia e quella formula coinvolgente che da sempre caratterizza gli I Prevail.
In definitiva un album confessionale, legato alle difficoltà della band, incentrato sulla resilienza e la vittoria sulle sfide mentali. Può essere definito un momentum della discografia, che gronda di emozione e vissuto personale, magnetico e virale, vulnerabile e umano, rancoroso e resiliente. Sono tutte caratteristiche ritrovate nelle 13 tracce di questo lavoro che avanza sfondando i perimetri del metalcore, sperimentando e orientandosi a un sound più armonioso, alla confessione lirica e alla maturità compositiva.
Brani suggeriti: Bow Down, Breaking Down, DOA, Gasoline, Hurricane, Let Me Be Sad, Deadweight
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